Sono voluti venire tutti, c’era da aspettarselo. Nella riunione a Palazzo delle Biade di giovedì notte su chi doveva essere inviato ad Agnano, in rappresentanza dell’associazione, rischiava di degenerare e, per evitare la rissa, è stata decisa una spedizione molto rappresentativa che ha richiesto addirittura l’impiego di tre van per il viaggio.
La festa del trotto per eccellenza non ha deluso le aspettative, la passione e la gioia dei napoletani hanno fatto il resto. Finalmente un giorno, dopo tanto tempo, dove la crisi del settore, il non fare dei politici, il ritardo della delega fiscale e del pagamento dei premi, i disaccordi atavici delle categorie, sono rimasti fuori dai cancelli.
Napoli, la sua gente, il suo chiasso festoso e coinvolgente hanno gridato e risposto tutti insieme contro coloro che hanno agito, per troppo tempo, consapevolmente o no, per far morire questo sport meraviglioso.
Hanno detto no in 20.000, lo hanno urlato tra evoluzioni di carrozze d’epoca, musica prorompente, giochi di bambini scatenati nelle tante attrazioni predisposte per loro dalla Società. Si sono viste intere famiglie che, già dall’apertura dell’ippodromo, si accaparravano i posti migliori per vedere le corse, con tanto di borse frigo e immancabile megafrittatona di pasta oltre ad ogni genere di conforto accessorio, di cui avevano fatto incetta nei tanti posti di ristoro, presenti sul campo, oltre ai ristoranti e la grande pizzeria. Tutto per tutti e per tutte le tasche. Anche gli inservienti, i tecnici, gli ambulanti avevano a portata di mano il programma delle corse, pronti a giurare sulle possibilità di Rombo di Cannone, beniamino locale o sulla quarta epica vittoria Mack Grace. Un atmosfera Fantastica che ci ha coinvolti tutti.
Infine gli attori, i nostri valorosi associati, che si sono dati battaglia, senza esclusione di colpi, fino all’ultima corsa, dove Miguel ha fatto il record della giornata nell’invito di chiusura, quasi a dire “Avete visto, anch’io dovevo esserci nella corsa delle corse“.
Tanti hanno commosso, come Mack Grace e Rombo di Cannone, altri sorpreso come il vincitore Vincennes, e la giovane “Bambina” Radiofreccia, altri hanno deluso, come Pascià Lest, ma questo fa parte delle corse e delle aspettative, non tutti possono vincere.
Tutto è stato meravigliosamente riassunto nella frase di un allenatore svedese, L.Nilsson (Dream Take Time) che ha detto: “Ho fatto più di 2.000 km per partecipare, poi dopo 500 metri il mio ha rotto e si torna a casa con altri 2.000 km da fare, ma non importa, al clima, alla gente, alla festa e all’accoglienza e…alla pizza che ho trovato, non avrei rinunciato per niente al mondo”. Comunque, ha aggiunto poi in tono più basso e confidenziale, “Visto che da voi ci vuole almeno un anno per riscuotere il premio, ci vuole altrettanto tempo per capire di aver realmente perso e questo ci diluisce il dispiacere!!!”. Questa perla di filosofia nordica ci ha donato comunque un ulteriore sorriso in una giornata che ce ne ha regalati a profusione e che custodiremo gelosamente per i momenti bui.

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